venerdì 25 maggio 2018

Il Signore Risponde: santificare le feste, messa e preghiere

[Viene affissa una nuova pergamena nella bacheca targata "Il Signore Risponde" in inchiostro dorato. Sono più fogli in carta bibbia, la lavorazione è realizzata in parte dall'Ordine dei Depositari sotto il controllo dei Monaci affinchè non si possa utilizzare oggetti realizzati con pratiche blasfeme, per non rischiare di essere vittimi di maleficio. La calligrafia è di Sua Eccellenza, dallo stile piuttosto gotico ma leggibile a chiare lettere, un pò grottesco quasi]

All'attenzione dei Fedeli della Diocesi di Laddington

Le lettere che ricevo in sacrestia sono tante, tuttavia, le risposte che offro sono tutte ispirate dal Signore che ha scelto questa lettera, rispetto alle altre, a cui rispondere.
Non ci è dato sapere il motivo, ne dubitare di come il Signore dia priorità, c'è un disegno di Dio che a noi è sconosciuto e sa esattamente il momento opportuno per rispondere.
Sappiate che il Signore è sempre con voi, nel tempo, avrà modo di poter rispondere anche alle altre.
Abbiate fede.

Qualora ci siano nuove missive, spedire in forma anonima presso la Cattedra di San Michele dell'Angelus Cathedral e verranno pubblicate qui assieme alle risposte ricevute dal Signore, sempre presente in mezzo a noi.

Affinchè possiate avere la benedizione Sacra del Bambin Gesù, la massima protezione dal male, l'offerta è di un 1 ducato da lasciare assieme alle missive.

Un fedele oggi ci chiede:

Caro Gesù
La disturbo perchè vorrei ricevere dei chiarimenti trovandomi a discutere in famiglia e con alcuni amici, rendendomi conto di non avere molte certezze.

Si discuteva in quale caso si può affermare di aver effettivamente rispettato il terzo comandamento (santificare le feste) senza che dunque si sia commesso peccato.

1- E' sufficiente aver partecipato alla messa ed essersi astenuti da attività lavorative?
2- Oppure occorre necessariamente compiere altri gesti per non trasgredire il terzo comandamento?
3- Inoltre, compiere attività legate alla pulizia ed alla cura della propria persona e quindi del proprio aspetto esteriore in un giorno coincidente con una festività di precetto è da considerarsi un atto in contrasto con il terzo comandamento e pertanto un peccato?

La seconda questione su cui ci si poneva degli interrogativi è legata invece alla preghiera.

1- Se non si prega mai durante tutta una giornata si commette peccato?
2- In particolare, è vero che se non si prega almeno al mattino appena svegli, la sera prima di coricarsi e sia prima che dopo i pasti si commette peccato?
3- Oppure per non commettere peccato è sufficiente pregare almeno una volta nell'arco di tutta una giornata?

Vi ringrazio



Caro Figliolo
State sereno, i vostri famigliari e amici non ce l'hanno con voi, hanno solo tanto amore per me nella quale vi vogliono coinvolgervi affinchè io possa esservi vicino e che voi possiate vivere in grazia.

A rigore per non commettere peccato grave è necessario partecipare alla Messa.
La domenica e le altre feste sono ordinate a saziare la nostra anima di Dio di cui non ci si sazia mai troppo.

1- Per chi vuole stare unito a me l’astensione dai lavori materiali o mentali un po’ faticosi diventa una necessità.
Il precetto di astenersi dal lavoro non è ordinato a stare in ozio, ma a recuperare energie e a fare altre esperienze.

2- In queste giornate, perchè non mettere in programma, anche nella vita laicale, quando è possibile, speciali iniziative di preghiera - quali, in particolare, la celebrazione solenne dei Vespri -, come pure eventuali momenti di catechesi, che nella vigilia della domenica o nel pomeriggio di essa preparino e completino nell’animo cristiano il dono proprio dell’Eucaristia?” (DD 52).

Allora se io fossi in voi, procurerei di andare a Messa e dedicare il resto del giorno ad altro.
Io vi metterei i Vespri oppure il Santo Rosario. Meglio ancora se tutti e due.
Vi metterei anche la lettura di qualche cosa che nutra l’anima e ravvivi la Comunione con mio padre Iddio.
Ti accorgerai subito che la giornata è più piena e che la benedizione che io ho promesso per questo giorno è più abbondante.

Genesi 2,3: “Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò”. E' il giorno in cui Dio vuole riposare nel cuore dell’uomo perché l’uomo possa riposare nel cuore di Dio.
Non c’è niente di più bello che ospitare mio padre nel nostro cuore perché venga a riposarsi. È un’esperienza di Paradiso.
Per gustarla, però, è necessario essere in grazia.
Privi della grazia non si avverte nulla.

3- Si, si può considerare un atto di peccato, tale giorno è dedicato solamente al riposo e alla preghiera con gli opportuni cambi d'abito per non offendere mio padre. Le pratiche di pulizia sono possibili sono di notte, quando mio padre è impegnato ad altro da non osservarci in tale intimità.

Riguardo alle preghiere.

1- Non pregare durante la giornata è come mancare di buon respiro. È come nutrirsi poco e rimanere indeboliti.
Sì, c’è peccato, perché si trascura l’amicizia col me.
Se non si prega ci si cura poco di me, della mia parola, della mia compagnia.
E così la nostra vita cristiana è a rischio di ammalarsi.

2- La mia esortazione è di andare al largo nella preghiera e di non controllare l’ora.
Non possiamo dimenticare quello che si legge nel Vangelo: “(Gesù) diceva loro una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai” (Lc 18,1).
Se sei mio amico senti la necessità di stare con me.
Se non lo sei o lo sei poco, è fatale guardare il tempo.

3- Come vedi non si tratta di badare al minimo per non commettere peccato, ma di una necessità per la nostra vita.
Senza preghiera manca il respiro e il nutrimento alla nostra giornata.
Per chi vive secondo la carne la legge di Dio è un peso.
Mentre per chi vive secondo lo Spirito la legge di Dio è un’esigenza del cuore.

***
Il Signore ha parlato ed ha accettato il ducato offerto e vi ha benedetto Figliolo.


Sua Eccellenza
Franciscus Abraham di York
Ispirato dal Signore

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