giovedì 26 luglio 2018

Yan James Ephaestion Makhelsing entra nell'Ordine Morale

[Alle prime ore del meriggio del quarto giorno della settimana, il foglio viene affisso alla Bacheca dell'Araldo della città. Foglio sobrio e pulito, grafia femminile con inchiostro nero, mano abituata a scrivere]


--- § L'Ordine Morale § ----
è lieta di annunciare

l'ammissione all'Ordine del Nobile
Lord Yan James Ephaestion Makhelsing nel ruolo di Apprendista

L'uomo, conosciuto con il nome artistico di Ephaestion, è rinnomato per essere stato Artista Ballerino della nota Compagnia teatrale del Dream Theater, alle dipendenze del Visconte della Famiglia Lancaster, noto con l'epiteto di Anonimo Visitatore.

La nostra perplessità circa l'accogliere la sua richiesta di poter entrare nell'Ordine al fine di ricoprire il ruolo di Giurista, non è stata accolta in modo favorevole.
Abbiamo deciso di avviare una serie di ricerche ed indagini - a sua insaputa - circa la sua reputazione, la sua integrità e il suo modo di considerare la società, la vita e le problematiche.

Con la benevolenza delle persone a lui vicine e il sostegno inaspettato della Famiglia Lancaster circa tale scelta, da cui non nutriamo alcuna ostilità, abbiamo convenuto di poter lasciare l'opportunità a codesta pecora smarrita di dimostrare il suo valore, la sua caratura morale, la redezione, il pentimento sincero attraverso azioni e gesti necessari affinchè potremmo concedere il perdono e la fiducia necessaria per essere integrato come "uomo retto e giusto", nella società voluta da Dio Padre.

Riponiamo speranza affinchè "gli errori di gioventù" possano rimanere là dove è giusto che stiano, nel passato.

Lady Margareth Anne Cyneburh di York
=Perpetua dell'Ordine Morale di Laddington=

giovedì 12 luglio 2018

Pettegolezzi - Lady Kronberg


Tutta la città
12 Luglio  49 Anno Domini

Nasce da Blacksbury, il nuovo pettegolezzo sulla Nobile Kronberg e nei giorni avvenire, raggiunge i salotti perbene della città. Miss Abby, la sguattera del rinnomato Messiah gestito da Bob, si è lamentata ferocemente che in un periodo economico così difficile, la Nobile sia stata "avida di generosità". Racconta che abbia ordinato tante cose da mangiare e che se ne sia andata senza pagare. Dice anche che non sia stata la prima volta. Lo sconcerto gira velocemente, se prima aveva la simpatia del volgo per la vicenda della Main, per un gravissimo affronto di questo tipo, i popolani che la riconoscono le tirano addosso mele e pomodori marci. 
La plebe è spaventata ed ha fame, questo nutre sempre più l'avversione verso i  nobili -per loro impressione ricchi- che non si preoccupano di chi lavora duramente per le rendite nobiliari. 
La borghesia decide in tronco di scansarla e se possibile, chiudere qualsiasi rapporto con chi non onora i pagamenti che deve. 
L'aristocrazia prende le distanze da una donna che abbia dimostrato di perdere l'onore per non contribuire all'onorario di pochi spiccioli.

mercoledì 4 luglio 2018

Il Signore Risponde: quando un'azione è definita come atto d'amore?

[Viene affissa una nuova pergamena nella bacheca targata "Il Signore Risponde" in inchiostro dorato. Sono più fogli in carta bibbia, la lavorazione è realizzata in parte dall'Ordine dei Depositari sotto il controllo dei Monaci affinchè non si possa utilizzare oggetti realizzati con pratiche blasfeme, per non rischiare di essere vittimi di maleficio. La calligrafia è di Sua Eccellenza, dallo stile piuttosto gotico ma leggibile a chiare lettere, un pò grottesco quasi]

All'attenzione dei Fedeli della Diocesi di Laddington

Le lettere che ricevo in sacrestia sono tante, tuttavia, le risposte che offro sono ispirate dal Signore che ha scelto questa lettera, rispetto alle altre, a cui rispondere.
Non ci è dato sapere il motivo, ne dubitare di come il Signore dia priorità, c'è un disegno di Dio che a noi è sconosciuto e sa esattamente quand'è il momento opportuno per rispondere.
Sappiate che il Signore è sempre con voi, nel tempo, avrà modo di poter rispondere anche alle altre.
Abbiate fede.

Qualora ci siano nuove missive, spedire in forma anonima presso la Cattedra di San Michele dell'Angelus Cathedral e verranno pubblicate qui assieme alle risposte ricevute dal Signore, sempre presente in mezzo a noi.

Affinchè possiate avere la benedizione Sacra del Bambin Gesù, la massima protezione dal male, l'offerta è di un 1 ducato da lasciare assieme alle missive.

Questa è una risposta ad una lettera giunta molto tempo orsono e veniva chiesto:

Caro Gesù
Ho un piccolo tarlo che non riesco a scacciare: dato che a causa dell'ignoranza morale (di cui tutti, chi più chi meno, se n'è reso conto) ciascuno sta vivendo il bene/male in modo soggettivo.
Come si può dimostrare oggettivamente che un atto compiuto è stato un atto di bene piuttosto che no?

Provo a spiegarmi: a causa delle ferite dell'anima che ci siamo provocati, può perfino accadere che qualcuno percepisca una carezza ricevuta come invece fosse uno schiaffo, quindi si lamenti di non aver ricevuto un atto di amore
In realtà, lo ha ricevuto solo lo ha vissuto e sentito in modo distorto.

Il "sentito" dell'altro non può essere un criterio valido per dimostrare l'amore/non amore di un mio atto.
Il "non mi fai stare bene" espresso dall'altro non può essere il metro di misura certo dell'amore che io ho messo nel mio agire verso l'altro.
L'altro potrebbe non sentirsi amato solo perchè non viene accontentato in pretese irragionevoli che però ritiene invece sinonimo di amore e di servizio.

Quindi mi chiedo: Qual è la condizione che un atto deve soddisfare perchè possa dirsi oggettivamente che è un atto di amore, giusto e buono, al di là di come esso verrà sentito/vissuto dall'altro?
Qual è il criterio oggettivo attraverso il quale poter affermare: il mio comportamento verso di te è stato un comportamento d'amore / non lo è stato?

Grazie per tutto quello che fa e veglia su mia nonna, sta affrontando un brutto periodo.

Caro Figliolo
Mi rammarico che non ho potuto rispondervi prima, posso tuttavia rassicurarvi che vostra nonna è molto felice e serena, ora che è salita in cielo e siede accanto a me.

1. Un atto di amore è buono e giusto non solo in sé ma anche quando vengono rispettate tutte le singole circostanze morali.

2. Secondo una catalogazione antichissima, che risale a Cicerone (Retorica, 1), le circostanze morali sono sette.
Eccole in latino: quis, quid, ubi, quibus auxiliis, cur, quomodo, quando.
- chi (quis): è il soggetto dell’azione.
- che cosa (quid): che cosa si fa. Ad esempio si tratta di schiaffeggiarlo per correggere un atto peccaminoso oppure di altra cosa.
- dove (ubi): indica il luogo, se sia pubblico, privato, sacro...
- con quali mezzi (quibus auxiliis): si allude ai mezzi coi quali si compie l’azione, se leciti o meno. Ad esempio si soccorre il prossimo con beni di proprietà altrui.
- perché (cur): si riferisce alla motivazione per cui uno compie una determinata azione. È l’intenzione dell’agente.
- come (quomodo): si riferisce al modo in cui si è compiuta un’azione: se istintivamente, impetuosamente o per calcolo;
- quando (quando): indica la circostanza di tempo (ad es. per i giorni di penitenza, di festa,...) o anche la durata.

3. Molte delle nostre azioni in astratto sono moralmente indifferenti (come ad esempio il camminare, l’aprire una finestra…).
Nessuna azione, invece, in concreto è indifferente.
Se non altro viene specificata come buona o cattiva dalle circostanze.
San Tommaso dice che “nessuna azione di un individo è indifferente”.

4. Può succedere allora che un’azione di per sé oggettivamente indifferente (come una giostra) riceva dalle circostanze una qualifica morale a seconda che sia praticato in maniera ragionevole o sconsiderata, oppure che un’azione buona quanto all’oggetto possa diventare cattiva in base alle circostanze, come quando per darsi a speciali pratiche religiose si trascura il proprio dovere.

5. In ogni caso va tenuto presente che le azioni umane devono essere rette non solo in ordine al loro obiettivo intrinseco e all’intenzione, ma anche nelle conseguenze a lungo termine.
È sufficiente che una sola di esse sia difettosa per rendere meno buona, o addirittura cattiva, un’azione.
Di qui il detto degli antichi: : perché un’azione sia buona deve essere buona nelle conseguenze a lungo termine.

Con questi criteri generali puoi valutare anche il caso singolo che mi hai presentato.

Ti auguro ogni bene, ti ricordo al Signore e ti benedico.

***
Il Signore ha parlato ed ha accettato il ducato offerto e vi ha benedetto Figliolo.

Sua Eccellenza
Franciscus Abraham di York
Ispirato dal Signore