Nella nobiltà, Bernice ricopre uno dei ruoli più controversi nella storia dell'aristocrazia di Laddington.
Accettata più per le sue indubbie competenze politiche che l'effettiva discendenza, è oggetto di discussione fra i pettegolezzi segreti di Corte. Qualcuno osa mettere in dubbio il suo lignaggio nella famiglia Tudor in effetti mai confermata (e nell'impossibilità di farlo a causa del decesso dei parenti più stretti), è indiscutibile che la sua presenza a Corte era stabile per essere un'intima amica di Eletra, la legittima erede al trono di Laddington fino alla sua scomparsa e per precise volontà testamentarie, ha lottato affinchè la linea di successione fosse destinata a Bernice.
Tutte queste implicazioni coinvolgono anche Lady Alecto che avvolta nel mistero della sua identità, si vocifera malignamente che sia la sorella di Eletra spettandole di diritto l'effettiva Reggenza ma l'ambiguo comportamento della Vedova al mancato interesse al ruolo, accettando tuttavia il Vicariato, alimenta ancora di più l'interesse sulla vicenda. Bernice appare agli occhi dell'aristocrazia fin troppo perfetta nel ruolo di Reggente e Duchessa destando invide e sospetti, situazione abilmente liquidata dalla Politica nell'esprimere la volontà di poter dare il buon esempio di virtù morale per bilanciare gli sforzi non sempre puliti dei protetti della Corona.
Il sostegno offerto alla Duchessa è in crescita dalle insidie della Corte e trova un rafforzamento grazie all'apparizione di un altro discendente Tudor: Henry Edward Woodville Tudor II. Assomigliante al suo avo e con appropriati accordi reali, diventa il futuro sposo di Bernice al fine di garantire un Regno solido e prosperoso.
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