3 Giugno 56 A.D.
Contea di Nottingale
(Tutti i personaggi sono a conoscenza di questa voce in on game)
Non sono passate molte lune da quella notte in cui il convento fu scosso da presagi e prodigi, e già nuove voci si spargono come fuoco tra le sterpaglie, trovando orecchie pronte anche dove regnano il silenzio e il timore. Si mormora, con deferenza mista a sospetto, che i danni inferti alla sacra struttura — finestre frantumate, corridoi crepati, mura profanate da un’eco ultraterrena — siano stati riparati in tempi mirabilmente rapidi.
Eppure, ciò che più desta scalpore non è tanto la velocità dei lavori, quanto la loro fonte: una donazione copiosa, dicono, giunta senza preavviso né vincoli, recante il sigillo di colui che un tempo fu noto come Dalton Jacob Gray. Ora firmatario come Hieronymus Jacob Holycross, ha destinato una somma tale da non solo riparare i danni, ma anche restaurare decorazioni e rifondere i vetri colorati con nuovi simboli — più arcani dei precedenti — e rialzare l’altare maggiore con lastre di marmo provenienti da una cava dimenticata dai più.
C’è chi vi legge un sincero pentimento, chi invece vi scorge il tentativo di chiudere per sempre la porta su ciò che in quella cella fu liberato o domato.
Da parte sua, il Convento tace. L’Abate è in preghiera e la Perpetua — che un tempo camminava afflitta tra i corridoi — ora si aggira come se vegliasse su qualcosa che solo lei può vedere.
Il Convento è di nuovo agibile e giocabile.
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